Alla 40esima settimana di gestazione il feto è circa di 4kg ed è lungo circa 50cm, il tutto all’interno dell’utero posto nel bacino della mamma. Negli ultimi mesi in pancia il bambino ha meno possibilità di muoversi, girarsi e fluttuare all’interno del liquido amniotico, come accade nei primi mesi. Durante la gravidanza è necessario che la madre abbia una buona mobilità dell’osso sacro, del bacino (in toto), della schiena e abbia una buona elasticità del pavimento pelvico e dei muscoli della colonna (soprattutto l’ileo psoas, CHE SE ECCESSIVAMENTE CONTRATTO RIDUCE IL DIAMETRO TRASVERSO DELLA PELVI), per garantire al feto una culla comoda in cui poter sostare e per potere avere la possibilità di mettersi in posizione a testa in giù per prepararsi al parto. Altro fattore importante, per evitare che il bambino abbia problemi di disfunzioni somatiche, è l’assenza di fibromi uterini e la presenza di una quantità di liquido amniotico sufficiente (che nn deve essere troppo poco – oligoidramnios- ma nemmeno troppo -polidramnios), e deve esserci una pressione uterina ottimale. Alla base di disfunzioni osteopatiche nel neonato ci sono anche i parti multipli, poiché i vari feti presenti all’interno dell’utero, si comprimono a vicenda.
In condizioni normali, quindi senza problemi di “spazio” della pelvi, la presentazione del bambino è di vertex, un punto del cranio chiamato così, perché posto sulla sommità del capo. Prima dell’inizio del travaglio, il bambino si dovrebbe porre nel lato sinistro della pelvi della madre, con la schiena verso il lato sinistro della madre. In alcuni casi il lato sinistro della testa del feto può essere costretto più del normale dalle pelvi della madre e dalla colonna lombare. Se il bambino resta per lungo tempo in questa posizione, l’area fronto-parietale può rimanere compressa dalle ossa pelviche, frequentemente sul promontorio sacrale, creando una compressione su quella zona.
Si parla di inizio del travaglio quando iniziano le contrazioni intense e regolari, associate alla dilatazione della cervice. Possiamo suddividerlo in tre stadi:
– il primo,dall’inizio delle contrazioni fino alla completa dilatazione della cervice
– il secondo, termina con l’uscita del bambino
– il terzo inizia dall’uscita del bambino fino al secondamento (placenta).
La contrazione uterina spinge il feto verso il basso. La flessione cervicale del bambino, permette al mento di andare in contatto con lo sterno. Conseguentemente il diametro corto della testa fetale (suboccipitale- bregma), diventa il diametro per la presentazione e facilita il passaggio attraverso il canale del parto.
La mancata progressione del parto potrebbe essere dovuta o a mal posizionamento della testa fetale o contrazioni uterine poco efficaci.
Può capitare che si abbia una malposizione della testa fetale (presentazione di fronte, faccia, spalla..), con conseguente aumento della circonferenza del capo: questa condizione può comportare una compressione del bambino contro il bacino materno, in risposta alla contrazione del fundus dell’utero, che esercita forza a livello del sedere del bambino.
Queste forze compressive si propagano lungo la colonna del bambino fino alla base del cranio e alla volta cranica, e contro alla resistenza delle pelvi della mamma , determinando un notevole stress localizzato in alcune aree specifiche.
Lo stress può essere localizzato anteriormente alla testa del feto e può creare delle disfunzioni alla base del cranio (occipite e sfenoide) , delle problematiche sull’osso frontale, o delle compressioni della fronto-etmoidale o della sfenobasilare.
La stessa giunzione cranio cervicale e toracica alta può andare incontro a stress generando disfunzioni somatiche che possono dare iperattività del sistema neurovegetativo.
Diventa di vitale importanza, in gravidanza, la buona elasticità del pavimento pelvico, poiché un’ipotonia o un’ipertonia, si possono tradurre in interferenze nella normale discesa del Feto
L’osteopatia in gravidanza diventa importante per permettere alla mamma di vivere serenamente questo periodo, così importante, evitando fastidiosi blocchi alla schiena, mal di testa o altri sintomi articolari e può migliorare i gonfiori, la motilità intestinale e aiutare la montata lattea, nel post partum oltre che a rendere più fisiologico il momento del parto.